Le fiabe più belle di Hans Christian Andersen
H.C. Andersen (Pagina 2)
32La campana
Di sera, nelle strette vie della grande città, quando il sole tramontava e le nuvole luccicavano come oro, in alto tra i comignoli, si sentiva, ora venire da destra, ora da sinistra, uno strano suono, come il rintocco di una campana, ma lo si udiva solo per un momento, dato che c'erano un tale baccano di carrozze e un gran vocio che davano molto fastidio. «Suona la campana della sera» si diceva «ora cala il sole.» Quelli che abitavano fuori città dove le case, più distanti tra loro, avevano giardini e campicelli nel mezzo, vedevano il cielo del tramonto ancora più splendido e sentivano il suonLegga la storia → 38Le cicogne
Sull'ultima casa di un villaggio si trovava un nido di cicogne. Mamma cicogna se ne stava nel nido con i suoi quattro cicognini, i quali si affacciavano con i loro piccoli becchi neri, che poi sarebbero diventati rossi. Poco lontano dal nido, sempre sul tetto, stava, dritto e immobile, papà cicogna, il quale aveva sollevato una zampa, per stare un po' scomodo dato che stava di guardia. Sembrava scolpito nel legno, tanto era immobile, È molto elegante che mia moglie abbia una sentinella vicino al nido! pensava e non possono sapere che sono suo marito, credono sul serio che sia stato ingaggiatoLegga la storia → 39Ole Chiudigliocchi
In tutto il mondo non c'è nessuno che sappia tante storie quante ne sa Ole Chiudigliocchi. E come le sa raccontare! Verso sera, quando i bambini sono ancora seduti a tavola, o sulle loro seggiole, arriva Ole Chiudigliocchi, sale le scale silenziosamente, perché cammina senza scarpe, apre lentamente la porta e plaff! spruzza un po' di latte negli occhietti dei bambini, poco, poco, ma comunque abbastanza perché loro non riescano più a tenere gli occhi aperti e perciò non lo vedano; sguscia dietro di loro, gli soffia dolcemente sul collo e subito sentono la testa pesante, ma non tanto da far maleLegga la storia → 41La pastorella e lo spazzacamino
Hai mai visto un armadio di legno, proprio vecchio, tutto nero per la vecchiaia, intagliato con ghirigori e fogliame? Ce n'era uno così in salotto, era stato ereditato dalla bisnonna e era intagliato da capo a piedi con rose e tulipani e strani arabeschi dai quali spuntavano teste di cerbiatti con le corna ramose. Ma al centro dell'armadio si trovava, sempre scolpito, un uomo intero, e era proprio divertente guardarlo, e lui stesso sogghignava, anche se non rideva apertamente. Aveva zampe di caprone, piccole corna sulla fronte e una lunga barba. I bambini di quella casa lo chiamavano sempre seLegga la storia → 42I vicini di casa
Si poteva credere che fosse successo qualcosa nello stagno, ma in realtà non era successo nulla. Tutte le anatre, che se ne stavano beate in acqua, alcune a testa in giù, come sono capaci di fare loro, improvvisamente si precipitarono a riva; si vedevano nel fango le tracce delle loro zampe, e si poteva sentire da lontano quanto strillassero. L'acqua si mosse da ogni parte; poco prima era lucida come uno specchio, vi si poteva vedere dentro ogni albero, ogni cespuglio che si trovava li vicino, e la vecchia casa del contadino con il tetto a buchi e il nido di rondini, ma soprattutto il grande rLegga la storia → 48Non era buona a nulla
Il giudice stava affacciato alla finestra, con i polsini inamidati, una spilla sullo sparato della camicia e tutto ben rasato; si era rasato lui stesso e in realtà si era fatto un tagliettino, ma lo aveva già coperto con un pezzetto di giornale. «Senti, ragazzo!» chiamò. Il ragazzo non era altri che il figlio della lavandaia, che stava passando di lì. Rispettosamente, si tolse il berretto, che si poteva piegare e era fatto apposta per essere messo in tasca. In quei vestiti miseri, ma puliti e rattoppati con cura, ai piedi pesanti zoccoli di legno, il ragazzo se ne rimaneva rispettosamente fermLegga la storia →